Il terremoto. L'Orcolat

Domani i bambini dell'Aquilano non andranno a scuola. Qualcuno non ci andrà più. In Friuli i racconti popolari chiamano "Orcolat" il terremoto; un nome che fa paura, un mostro cattivo che arriva e uccide senza preavviso, grandi e piccoli.
Ma dopodomani alle scuole in muratura si sostituiranno le scuole delle tendopoli, con le stesse maestre, gli stessi bambini. Forse mancheranno un po' di matite, di carta, di libri, di banchi, di computer, di lavagne (magari digitali), di Internet. Ma serviranno anche maestre "uniche": di sostegno, di compresenza, di tempo pieno, volontarie per un po', per far giocare, per dare serenità e senso del futuro.
Tutto questo ci sentiamo di dire per invitare i nostri quattro lettori a contribuire, attraverso le organizzazioni sociali e di volontariato, alla rinascita delle scuole dell'Aquilano colpite dal terremoto che, prima delle chiese e delle fabbriche, sono il simbolo del futuro.
"Ciao bambini" è a disposizione per tutte le proposte e richieste che ritenete di fare.

E voi, bambini, per favore non fate confusione; per un po' è buono stare in silenzio.

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