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Di che colore saranno gli alunni nel futuro?

Molti saranno color Africa. Tra il 2015 e il 2050 metà della crescita della popolazione mondiale sarà concentrata in nove stati, di cui cinque africani. Secondo il report delle Nazioni Unite, anche l’Italia nella lista dei paesi che dovranno accogliere più di 100mila migranti ogni anno.La presenza degli africani crescerà da subito in misura esponenziale. Qualcuno ci sta pensando? La scuola ha bisogno di prepararsi alla sfida con strutture, innovazione e aggiornamento del personale meglio di come si sta facendo ora. Sveglia!


 Per chi vuole approfondire su wired.it

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La vita di Maria Montessori secondo Minoli

Nella trasmissione Mix24-Storia del 22.12.2015, Giovanni Minoli ha tratteggiato un magnifico ritratto di Maria Montessori e della sua pedagogia
Trovate il download mp3 qui

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Neuroscienze e insegnamento: "neuromiti"

Videolezione del Professor Sergio Della Sala (Università di Edimburgo), tratta dal convegno “In classe ho un bambino che..." (Firenze, 8-9 febbraio 2013), a cui hanno partecipato i massimi esperti di psicologia scolastica





Negli ultimi dieci anni c’è stato un crescente interesse per l’applicazione della conoscenze del cervello umano al campo educativo. Questo ha portato allo sviluppo di una serie di nuove pratiche in materia di istruzione (in particolare nei paesi anglosassoni) alcune buone, altre cattive, altre ancora del tutto insensate.
C’è da chiedersi se l’uso improprio delle neuroscienze in classe sia dovuto a un ingenuo travisamento di come funziona la scienza, a ragioni ideologiche o a logiche commerciali..




Italia, ultima per laureati Ma dove si perdono i nostri allievi?

Troppo pochi i laureati in Italia, poco vantaggioso laurearsi rispetto all’investimento.
Lo raccontano i dati del rapporto OCSE Education at a Glance 2015. L'Italia perde posizioni sul fronte dell'istruzione terziaria e il futuro del Paese si fa ancora più nero. Superati anche dalla Turchia, siamo ormai ultimi nell’OCSE per quota di laureati. Per approfondire su oggiscienza.it

D'altronde l’Italia investe poco nell’istruzione. Sempre dall’ultimo rapporto Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) il grafico sottoriportato è evidente: la scuola italiana: ha investimenti scarsi ed insegnanti poco pagati. Oltre a spendere poco per l’istruzione, l’Italia paga sempre meno anche gli insegnanti. Se dal 2000 al 2009 gli stipendi dei docenti nei Paesi Ocse sono aumentati del 7%, in Italia sono dimunuiti dell’1%.  Per approfondire su oggiscienza.it

Education and Training Monitor 2015


La Commissione Europea fa il punto sulla scuola dei diversi Paesi europei nella pubblicazione Education and Training Monitor 2015.  Singole schede riportano una sintesi per ogni Paese
Il dato più sottolineato per l'Italia è il grande divario esistente fra le aree geografiche del nostro paese (e questo viene sintetizzato nel grafico dei risultati 2012 delle prove di matematica per i 15enni)
Vengono inoltre evidenziati altri aspetti:
  • l'Italia ha compiuto progressi nel migliorare il suo sistema di istruzione e formazione nel corso degli ultimi anni
  • un sistema di valutazione scolastica è in corso di attuazione
  • le competenze di base sono migliorate
  • il tasso di abbandono scolastico ha una tendenza al ribasso
  • la recente riforma del sistema di istruzione scolastica può contribuire a creare le condizioni per migliorare ulteriormente i risultati scolastici
Tuttavia
  • il tasso di abbandono scolastico rimane ben al di sopra della media UE
  • le differenze regionali in competenze di base sono ampie. 
  • il tasso di laureati è il più basso in Europa e molti studenti abbandonano l'istruzione terziaria
  • l'apprendimento come scuola-lavoro non è sufficientemente sviluppato 
  • l'ingresso nel mercato del lavoro è difficile per tutti i giovani, anche per i più qualificati. 
  • la spesa pubblica per l'istruzione, in percentuale del PIL, è tra le più basse della UE, soprattutto per l'istruzione terziaria

Una lettura istruttiva e preoccupante

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1889: analfabetismo in Italia al 42%

Nel 1889, dicono i dati raccolti da Luigi Bodio uno dei padri della statistica pubblica italiana, fra i giovani alla visita di leva era totalmente analfabeta:
in Germania, Svizzera e Svezia meno dell’1%;
in Francia il 9%;
in Belgio il 13%;
in Austria il 24%;
in Ungheria il 36%.
E in Italia il 42% 


Ricordiamoci che stiamo ancora recuperando  Forza ragazzi!

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La buona scuola c'è già

Ogni tanto appare sulla stampa qualche notizia lanciata per fare effetto, spesso negativo, nel dibattito sulla scuola. L'ultima, in  un articolo basato sui dati OCSE PISA 2012, dice che in Italia ci sono studenti infelici e docenti disinteressati.
In Italia, si, ma dove? Perchè la penisola è  lunga e presenta differenze tali da far oscillare la scuola fra livelli kazaki ed eccellenze finlandesi. Considerato che ci si basa sui risultati dei 15enni nelle prove matematiche,
abbiamo rielaborato le tabelle OCSE PISA 2012 inserendo i dati regionali accanto a quelli nazionali. I risultati sono chiari e noti a tutti noi esperti di scuola: la "questione meridionale" esiste anche per la scuola: le abilità matematiche misurano una scuola italiana molto differenziata che passa da un N-E simile alla Svizzera o alla Finlandia ad una Calabria pari al Kazakistan. Non sono certo questi i livelli potenziali di alunni e docenti ma quelli derivanti dalla società in cui queste scuole operano con le differenze economiche territoriali che condizionano anche i risultati scolastici.
La buona scuola allora c'è già, ed è in quelle zone d'Italia dove la società riesce a portare alla scuola quelle risorse che lo Stato le toglie. Famiglie, Comuni, aziende, banche finanziano gli istituti; docenti normali, con dirigenti normali, da troppo tempo tengono in piedi un'istituzione che è di livello finnico-elvetico nel N-E, dove i finanziamenti, bene o male, non sono mai mancati.
Basta copiare allora? Purtroppo no, il problema è globale, e richiede un programma di aiuti alle scuole del sud che le faccia diventare un baluardo diverso nella società sofferente, un nucleo protetto, finanziato più delle altre realtà, per investire nel futuro. Ecco dove forse servono le stelle di sceriffo E forse anche le pistole visto che non è questo che si sta configurando come riforma della scuola.


www.illuminiamoilfuturo.it



In Italia oltre un milione di bambini vive in povertà assoluta senza la possibilità di vivere le loro “prime volte”. L'educazione può illuminare il loro futuro.
Save-the-children ha presentato un rapporto sulla povertà educativa che risponde, tra le altre, alle domande: quanti bambini hanno letto un libro? quanti sono andati a vedere un museo? quanti fanno sport?
Il rapporto -LA LAMPADA DI ALADINO- riporta anche un indice di povertà educative che misura le grandi differenze regionali italiane.
Save-the-children ha deciso di creare i Punti Luce, centri in cui bambini e adolescenti tra i 6 e i 16 anni possono studiare, giocare, avere accesso ad attività educative e sportive nelle aree più difficili, per fornire beni e servizi educativi a bambini in gravi e certificate condizioni di povertà. Questo sostegno
potrà servire ad esempio per l’acquisto di libri, per le spese scolastiche, per il pagamento di un corso di musica o sportivo, per partecipare a un campo estivo, o per altre attività di contenuto educativo.
Ciao bambini partecipa donando i suoi ebook didattici
Nel sito www.illuminiamoilfuturo.it troverete i modi per partecipare.

Buono regalo Amazon
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Save the Children, la guerra negli occhi dei bambini: un secondo al giorno

 

 

"Solo perché non accade qui, non vuol dire che non stia accadendo". Con questo slogan e scegliendo come protagonista una bambina inglese, Save the Children Uk mostra le conseguenze fisiche e psicologiche della guerra sui più piccoli. Il filmato si apre con una bambina che spegne le candeline e mostra la sua quotidianità serena e la sua infanzia spensierata nel video di un secondo al giorno. Ma i suoi attimi felici vengono stravolti con l'arrivo dei bombardamenti, che portano nei suoi occhi solo disperazione, paura e sconforto. Questa campagna contro la guerra è stata diffusa alla vigilia del terzo anniversario del conflitto in Siria. (da Repubblica.it)

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Grazie del regalo Prova di scrittura

In questi giorni riceverete molti regali, graditi o meno. Le persone che hanno pensato a voi saranno felici di ricevere una letterina di ringraziamento: provate a scriverne qualcuna.
Prima però leggete cosa una grande scrittrice scrisse all'amica che le aveva regalato una scatola di fiammiferi vuota. Si, vuota!.
La scrittrice era l'inglese Sylvia Townsend Warner nel 1946

Come posso comunicare se sono analfabeta? L'importanza della scrittura


La storia della corrispondenza tra analfabeti raccontata da un foglio disegnato 39 anni fa e da Gesualdo Bufalino.  Il 2 novembre 1973, 39 anni fa, una donna siciliana scrisse una lettera al marito, emigrato in Germania. La lettera, parte di un carteggio andato smarrito, finì poi tra le mani dello scrittore di Comiso Gesualdo Bufalino, il quale tentò di darne un’interpretazione.

Qui, su post.it, trovate tutta la storia.

E per imparare a scrivere ... usate i nostri eBook

OCSE - PISA 2012

Sono usciti i primi dati dell'indagine Ocse-Pisa 2012. L'Italia  migliora in matematica, lievemente (1-orizzontescuola.it); di chi il merito dei miglioramenti? Divario Nord-Sud. Si migliora nonostante i tagli (2-orizzontescuola.it)

E mentre dalle nostre parti si celebrano gli ottimi risultati raggiunti (messaggeroveneto) forse nulla succederà per le regioni più arretrate.
Ma come è possibile che non vi sia una protesta dura e ferma da parte del nostro Sud che paga la situazione più difficile e soprattutto il futuro più grigio per i suoi studenti? La tabella sottoriprodotta (cliccare su "continua"), tratta da dati ufficiali (originale qui), dà la misura dei divari interregionali italiani: dai livelli giapponesi del Nord-est a quelli messicani del Sud. Non è accettabile, non è mai stato così. E non si può titolare come fanno alcuni giornali, che l'istruzione migliora nonostante i tagli.  E se il nord-est primeggia anche con la forte presenza in classe di stranieri e DSA allora il modello inclusivo della scuola italiana, diversamente da Giappone e Corea, è vincente; forse perchè la complessità didattica di ogni classe costringe sia a sperimentare i docenti sia a diversamente interagire fra loro gli alunni
Quindi il punto non è se l'Italia in media è sopra o sotto la media di altri paesi ma, come da 150 anni a questa parte, di portare il Sud ai livelli di efficienza del Nord-Est che sempre scuola italiana sono. Un piano speciale, un Erasmus italico, una task force mirata, insomma un po' di soldi e di buona politica farebbero il miracolo di collocare l'Italia tutta ai livelli della Corea o del Giappone.
Il problema di livellare le opportunità di conoscenza fra le diverse parti del Paese è multifattoriale, certo, ma le risposte a breve ci sono, le conosciamo e le risorse sono numerose: internet è una di queste e noi ci crediamo.

Nota ministeriale e commenti sulla direttiva B.E.S.

Bambini con Bisogni Educativi Speciali: il Ministero ha pubblicato una nota con la quale fornisce indicazioni e chiarimenti relativamente all'applicazione della Direttiva 27/12/2012 e della successiva C.M. n.8 del 6/3/2013.
il testo della nota ministeriale
il commento di tuttoscuola.com

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