E' complesso trattare organicamente i temi della scuola nello spazio di un blog e per questo spesso scegliamo di andare per flash e sintesi estreme anche a costo di apparire superficiali. Il sondaggio finale che vi stiamo proponendo serve a "valutare i valutatori" e suddivide le prove formulate bene da quelle formulate male ed i risultati non sono proprio lusinghieri. Il sondaggio è chiaramente una provocazione che sottende però un obiettivo vero emerso dai vostri commenti: migliorare gli strumenti della valutazione che non viene rifiutata come tale ma come viene proposta. La maestra Renata ci segnala che questo è un problema anche nel mondo aglosassone, da tempo abituato ai test.
Un secondo punto cruciale sembra essere quello della interazione con le scuole; nel suo commento al nostro post del 9 maggio, France spiega bene la genesi del progetto Invalsi e che questo "... si presenta piuttosto ambizioso, oltre che restituire i dati grezzi alle scuole, si prefigge di restituire i dati "depurati dagli elementi di contesto" cioè da tutte quelle variabili che influenzano l'apprendimento degli studenti, per cercare di quantificare il "valore aggiunto della scuola"(perchè nell'apprendimento dei nostri alunni l'80% circa dipende da fattori extrascolastici e solo il 20% è legato alla scuola!!!!)". A parte le percentuali, è la carenza di partecipazione della scuole alla parte iniziale (formulazione dei test) e finale (giudizio di contesto) che fa arrabbiare un po' tutti.
Insomma questo benedetto INVALSI ha ancora ampi margini di miglioramento. Se solo studiasse un po' di più ...